Antasb I

Un territorio, otto fotografi | Ein Gebiet, acht Fotografen

La valle dell’Adige è una delle valli più interessanti dell’arco alpino. Non solo per il suo essere canale di comunicazione, con il valico del Brennero, tra l’Italia e la mitteleuropa, ma soprattutto per la sua struttura naturale e antropica, caratterizzata da grandi e fertili aree agricole e da un originario sistema insediativo, storicamente ordinato in piccoli borghi lungo il fiume e allo sbocco dei solchi vallivi. A partire dal secondo dopoguerra questo sistema insediativo e agricolo con forti potenzialità identitarie, simboliche ed espressive ha in parte ceduto il passo a una forte pressione antropica che è sfociata in un’urbanizzazione e infrastrutturazione che talvolta ha compromesso il suo fragile equilibrio.

Per capire quanto e come è cambiato l’uso del territorio in questa «terra di mezzo» Ambiente Trentino e le sezioni di Trento e di Bolzano dell’Istituto Nazionale di Urbanistica hanno ideato un’indagine fotografica che concentra l’attenzione su uno dei tratti più emblematici del territorio regionale, quello compreso tra le periferie nord di Trento e sud di Bolzano. Un territorio che sfugge a classificazioni univoche e non è mai stato oggetto di uno studio unitario, anche in ragione dei moderni confini e della separazione amministrativa legata alle due province autonome.

Con tali motivazioni è stato affidato a otto fotografi il compito di interrogare con il proprio estro le peculiarità di questo territorio, lavorando su altrettanti temi di ricerca. Nessuna ambizione di esaustività, ma solo la volontà di compiere un primo passo nel guardare con occhi nuovi questo territorio che continua a offrire chiavi di lettura attraenti per capire come stiamo trasformando il nostro paesaggio, e come siamo da esso trasformati tutti noi che ci abitiamo.

La ricerca per immagini è stata affidata ad otto fotografi operanti in Trentino e in Alto Adige. Ad ognuno di essi è stato affidato un tema da sviluppare con il massimo grado di libertà, previo il “rispetto” dell’obiettivo generale del progetto, ovvero raccontare un territorio in trasformazione attraverso immagini di paesaggio:

Leonhard Angerer
Duplice viaggio nell’architettura / Eine doppelte Reise in die Architektur

“Oggi il tratto tra Bolzano sud e Salorno si presenta con architetture contemporanee caratterizzate da vivacità e ricchezza di forme e da una relativa uniformità di stile progettuale. Il tratto tra Salorno e Trento nord è invece caratterizzato da una presenza più variegata di linguaggi compositivi, sui quali spuntano alcune punte di eccellenza e di qualità architettonica. Questa netta differenziazione è recente, e conferma che la nuova architettura, per crescere e svilupparsi, ha bisogno, per esprimersi, di chiare condizioni sociali e politiche.”

“Im Gebiet zwischen Bozen und Salurn finden wir heute Neubauten aller Arten, die einem relativ einheitlichen stilistischen Konzept folgen. Das Gebiet zwischen Salurn und Trient kennzeichnet sich hingegen durch breitere gestalterische Vielfalt, aus der einige architektonisch hochwertige Leistungen hervorragen. Diese sichtbare Unterschiedlichkeit hat sich erst
in jüngster Zeit ergeben und beweist, dass die neue Architektur klare soziale und politische Voraussetzungen benötigt, um sich entfalten zu können.”

Luca Chistè
Infrastrutture / Infrastrukturen

“Le periferie deserte, con il loro apparato di logistica dedicata ai trasporti pesanti, le strade, le gallerie, i ponti e le stazioni sono diventati luoghi per avvicinarci a quelle sensazioni, intime e articolate che accompagnano il viaggiatore notturno. Queste atmosfere sono il focus di un’analisi che ha cercato di esprimere, sia in termini di rilevazione che di percezione, l’idea di inediti o curiosi accadimenti: le volumetrie evanescenti, le prospettive deformate, le luci psichedeliche e le ombre lunghe e dense, risentono del modo in cui la luce della notte, naturale o artificiale, con il suo carico di surrealtà, plasma l’intera materia osservabile.”

“Die menschenleeren Peripherien, deren Verkehrswege für den Schwerverkehr gedacht sind, die Straßen, Tunnels, Brücken und Bahnhöfe werden für die Nachtreisenden Orte, die vertraute und unterschiedliche Gefühle auslösen. Diese Stimmungen sind der Kernpunkt einer Analyse, die versucht, durch Aufnahmen und Wahrnehmung Neues und Eigenartiges
auszudrücken: Verschwommene Umrisse, verzerrte Perspektiven, psychedelische Lichter, lange tiefe Schatten werden durch das surreale natürliche oder künstliche Licht der Nacht erschaffen, das alles Sichtbare verwandelt.”

Ivo Corrà
Confini / Grenzen

“Confini culturali, linguistici e territoriali: cosa cambia quando si varca la “Chiusa di Salorno”? Due culture si incontrano, si confrontano e talvolta si confondono. Il passaggio può trovare linee di demarcazione nette, ma a volte la contiguità delle due realtà lo rende sfumato, portando con sé i segni della storia. Una storia che ha saputo dividere, ma anche unire.”

“Kulturelle, sprachliche und territoriale Grenzen: Was ändert sich, wenn man die „Salurner Klause“ passiert? Zwei Kulturen begegnen sich, stehen sich gegenüber und verschwimmen bisweilen ineinander. Die Landschaft kann mal scharfe Demarkationslinien aufweisen, mal die zwei angrenzenden Welten konturlos verbinden. Sie trägt die Spuren der Geschichte. Eine Geschichte, die trennend, aber auch verbindend wirkte.”

Erich Dapunt
Aree produttive / Gewerbegebiete

“Quanta tranquillità emana dagli spazi vuoti. I prati verdi e gli idilli apparenti conferiscono agli insediamenti un’aria accogliente. Laddove invece manca il colore, si fa strada l’abbandono, l’incompiuto. Ma guardare veramente dietro le quinte resta cosa proibita. Di visibile rimangono soltanto le vie di collegamento, a simboleggiare come le cose vengono e vanno.”

“Menschenleere Plätze strahlen Ruhe aus. Grünflächen und scheinbare Idylle verleihen den Arealen einen freundlichen Ton. Wo Farbe fehlt, rückt das Verlassene, Unfertige zum Vorschein. Doch der wahre Blick hinter die Kulissen bleibt verwehrt. Sichtbar bleiben Verbindungswege, die ein Kommen und Gehen symbolisieren.”

Anna Da Sacco
Luoghi dismessi o in attesa di riqualificazione in Valle dell’Adige / Stillgelegte Orte im Etschtal in Erwartung ihrer Umnutzung

“Sono tutti luoghi attualmente abbandonati e svuotati del significato originario. Posti oggi in disuso che però testimoniano con il loro “scheletro” un cambiamento di percorso nella storia di una comunità, dei punti di riferimento che vengono meno magari per motivi economici, burocratici, per pianificazioni territoriali o ancora per calamità.”

“All diese Orte sind derzeit stillgelegt und haben ihre ursprüngliche Bedeutung verloren. Diese heute ungenutzten Orte bezeugen jedoch durch ihre „Skelette“ einen Richtungswechsel in der Geschichte einer Gemeinschaft: wirtschaftliche, bürokratische oder raumplanerische Gründe oder auch Naturkatastrophen verändern die Bezugspunkte.”

Hugo Muñoz
Continuità (e non-continuità)/Kontinuität (und Inkontinuität)

“Ritraendo un momento del costante mutamento, questa ricognizione fa emergere con chiarezza come l’assetto del paesaggio derivi dalle contiguità e connessioni fra aree agricole, industriali e abitative. Tale evidenza ci avverte della necessità di un dialogo sempre maggiore fra i diversi soggetti e istanze che intervengono nella modellazione del paesaggio, un patrimonio comune.”

“Eine eingehende Betrachtung dieser ständigen Veränderungen zeigt deutlich, dass die Landschaft durch das Zusammenspiel von Agrar-, Industrie- und Wohngebieten geprägt ist. Diese Tatsache führt uns die Notwendigkeit eines zunehmenden Dialogs zwischen den verschiedenen Rechtssubjekten und Behörden vor Augen, die sich mit der Gestaltung der Landschaft, eines gemeinsamen Erbes, befassen.”

Francesca Padovan
La valle costruita / Das bebaute Tal

“Dietro alle acque dei fiumi e ai vasti campi di monoculture agricole emerge sempre la montagna, che da Trento a Bolzano, caratterizza e abbraccia la valle costituendone l’orizzonte  perpetuo. In questi scatti, passi estivi/autunnali alla scoperta della valle, le architetture risaltano come strappi geometrici all’onnipresenza della montagna.”

“Berge empor, die von Trient bis Bozen das Talprofil kennzeichnen und dessen ewigen Horizont darstellen. In diesen Aufnahmen – Sommer- bzw. Herbstblicke auf das Etschtal – heben sich die Bauwerke wie geometrische Risse gegen das allgegenwärtige Gebirge ab.”

Paolo Sandri
Bellevue / Bildbeschreibungen

“Questo è un viaggio lungo la valle dell’Adige alla ricerca di luoghi che, per consuetudine, sono considerati punti panoramici. Qui le persone si fermano per guardare il paesaggio e segnano questa sosta con elementi architettonici: un terrazzo, una panchina, un parapetto, un parcheggio o un edificio.”

“Unsere Reise führt der Etsch entlang auf der Suche nach Orten, die seit jeher als schöne Aussichtspunkte gelten, wo die Leute verweilen, um die Landschaft zu genießen, und die mit architektonischen Elementen für die Rast wie Terrassen, Bänken, Brüstungen, Parkplätzen oder Gebäuden ausgestattet sind.”

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La prima esposizione dell’indagine è stata allestita presso il Centro Direzionale Interporto della società Interbrennero, non a caso una location nel mezzo delle trasformazioni che riguardano le aree a nord di Trento. Parallelamente alla mostra, l’Istituto Nazionale di Urbanistica assieme ai partner di progetto ha condotto un lavoro di confronto con i fotografi e di approfondimento disciplinare (urbanistico, paesaggistico e architettonico) sui temi selezionati, allo scopo di unificare la lettura territoriale e superare la diffusa produzione di informazioni parziali.

Ciò ha portato al saggio del prof. Corrado Diamantini, docente di Tecnica e Pianificazione urbanistica all’Università di Trento, pubblicato sul catalogo, e all’organizzazione di un convegno regionale che ha voluto riflettere sulle peculiarità contemporanee e l’evoluzione in atto o incipiente in questo territorio, con particolare attenzione alle identità culturali di riferimento tedesche e italiane, e alle trasformazioni delle periferie industriali dei due capoluoghi provinciali e del territorio interposto. Temi sui quali si sono confrontati esponenti dei governi locali, amministratori, tecnici, legislatori, docenti, studiosi e giornalisti.

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Scarica il pdf del catalogo (ed. Ambiente Trentino, 2012)

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Crediti

un’idea di: Ambiente Trentino e Istituto Nazionale di Urbanistica (Sezioni Alto Adige/Sudtirol e Trentino)

con il patrocinio finanziario di: Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Sudtirol | Comune di Trento | BIM Adige

ente capofila: Comunità della Rotaliana-Königsberg

partner di progetto: Comunità Comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, Ordine degli Architetti PPC della provincia di Trento, Ordine degli Architetti PPC della provincia di Bolzano, Fondazione Architettura Alto Adige, Galleria Foto Forum Bolzano

comitato scientifico: Giovanna Ulrici, Michele Stramandinoli, Peter Morello, Carlo Azzolini, Alberto Winterle

catalogo a cura di: Alessandro Franceschini

partner organizzativi: Interbrennero Spa | Quid Hotel Trento

traduzioni: a cura della Regione Trentino-Alto Adige/Sudtirol

progetto grafico e comunicazione: Do.it

stampa: Lineagrafica Bertelli Editori

stampe fotografiche: Digimax Trento

allestimenti: Luca Degara

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Dettaglio degli eventi collegati alla prima edizione

Trento, 23 novembre – 8 dicembre 2012
Centro Direzionale Interporto Trento
Mostra con presentazione pubblica del progetto alla presenza delle autorità regionali, due eventi collaterali di promozione e un convegno regionale della durata di un giorno.

Termeno, 6-16 giugno 2013
Cantina sociale di Termeno
Mostra (aperta anche durante la Notte delle Cantine, l’8 giugno, attraversata da migliaia di partecipanti), un evento collaterali di promozione e un seminario di mezza giornata.

Bolzano, 18 giugno – 6 luglio 2013
Galleria Foto-Forum
Mostra con presentazione pubblica.

Mezzocorona, 31 agosto – 2 settembre 2013
Sede della Comunità di Valle
Mostra e incontro con i fotografi. Nel pubblico sindaci e amministratori trentini e altoatesini.

Gardolo (Trento), 8-16 settembre 2013
Biblioteca circoscrizionale
Mostra e incontro con curatori e fotografi, nel mezzo dell’evento annuale “Tut Gardol ‘n Festa”

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