La montagna nascosta / Verborgene Berglandschaften
Il progetto quest’anno volge lo sguardo verso l’alto, agli spazi meno frequentati. Se l’asse nord-sud del fondovalle ha rappresentato la spina dorsale delle tre precedenti edizioni, quest’anno le costole sono disegnate dai tanti percorsi perpendicolari e trasversali che seguiamo per salire le montagne ai lati del fondovalle, dolci declivi terrazzati o impervie pareti e alpeggi, per indagare quelle stesse montagne e i legami tra ogni insediamento (paese o quartiere o grumo di case) e la “propria” montagna.
Si è scelto come titolo “La montagna nascosta” perché a differenza che in quasi tutto il resto della nostra regione, in valle dell’Adige la montagna non è parte integrante del paesaggio se non in quanto limite verticale di un territorio di fondovalle che molto spesso è vissuto come corridoio di attraversamento. I versanti che si affacciano sulla valle dell’Adige sono spesso ripidi e rocciosi, comunque non densamente abitati e in genere poco adatti al turismo (con alcune interessanti eccezioni). Essi, però, spesso racchiudono gelosamente vere e proprie perle, ambiti di territorio significativi sia dal punto di vista ambientale che storico-culturale.
Il tema della montagna nascosta si lega ovviamente, dal punto di vista urbanistico, alla questione generale dell’abitare le Alpi e nello specifico dei nostri territori ci ha indotto a porci le seguenti domande: come si è evoluto questo territorio montano? Cosa rappresenta oggi la montagna per i comuni di fondovalle compresi fra Trento e Bolzano? Custodiscono, e in che modo, tradizioni e memorie importanti per le comunità di appartenenza? Sono luoghi importanti dal punto di vista ambientale e culturale? In che misura sono luoghi condivisi tra le comunità trentine e quelle sudtirolesi? Come si vive in queste montagne e quali relazioni, dall’alto, si intrattengono con il fondovalle? E quali tracce visibili di strategie e politiche di sviluppo si leggono in queste montagne?
Come nelle altre tre edizioni, abbiamo cercato di rispondere a queste domande con gli occhi degli artisti e le riflessioni di studiosi ed esperti raccolte nel catalogo.
Le immagini dei quattro fotografi invitati a dare il proprio contributo all’indagine (tutti coinvolti in precedenti edizioni: Luca Chistè, Heinrich Wegmann, Ivo Corrà, Francesca Padovan) e i video di Michele Trentini, si concentrano su altrettanti temi di ricerca: il limite tra antropico e naturale, il senso dell’abitare e del “frequentare” questi spazi, la forza morfologica del territorio, il lavoro d’alpeggio.
Integrano l’indagine per immagini i testi contenuti nel catalogo di Cristina Mattiucci, Francesco Minora, Georg Praxmarer e Claudio Valle, altrettanti sguardi di sociologia, urbanistica e geologia.
Come sempre il progetto comincia con la mostra inaugurale e percorre poi il territorio per ulteriori allestimenti. La quarta edizione intende innovare il format dei seminari, puntando su un nuovo progetto di esperienze sui e nei luoghi qui rappresentati, affiancando l’azione del “sopralluogo”, dell’attraversamento, dello “stare” alla categoria di conoscenza e costruzione di memoria condivisa, con il coinvolgimento di associazioni e soggetti locali, la valorizzazione dei luoghi di montagna che le ospiteranno, il supporto promozionale da parte di consorzi ed aziende turistiche e si svolgeranno sempre all’insegna del raffronto di modi diversi tra provincia di Trento e provincia di Bolzano, mediati e arricchiti da riflessioni di esperti.